Sectional Navigation

Article Heading

Purtuttavia, Lorem ipsum dolor sit amet, ne sea vocent scripta abhorreant, facilisi explicari mel ne, ut quo vide ridens. Mei ex quodsi inciderint, quo ad quas deleniti definitionem, vis no wisi graecis offendit. Lorem ipsum dolor sit amet, ne sea vocent scripta abhorreant, facilisi explicari mel ne, ut quo vide ridens. Mei ex quodsi inciderint, quo ad quas deleniti definitionem, vis no wisi graecis offendit.

20 febbraio 2018 – GF Loano

Eccomi al resoconto della prima gara di stagione.

Iscrizione fatta in anticipo pagando solo 25 euro, ma poi c’è il trucco perché per il cronometraggio hanno cambiato società e quindi ho dovuto comprare il chip (15 euro!).

Pacco gara scarso, ma non da buttare: c’erano due bei manicotti per le braccia (da soli valgono i 25 euro pagati), poi 500g di noci (prodotto tipico locale … del Cile!), un gel energetico e 100g di arachidi.

Percorso stupendo come sempre, pianura iniziale per scaldarsi, poi dopo la prima salita, è tutto un mangia e bevi senza tregua, fino alla salita più importante di 13km che porta a 800 metri di quota, da cui parte la discesa più bella di tutte le GF fatte finora. Strada larga e con asfalto ottimo, auto pochissime (per fortuna).

Dopo 2gg con meteo nuvolo e sabato con la pioggia, domenica sole splendente e relativamente caldo, peccato per il vento. Fortissimo! In certi punti, soprattutto quando siamo andati verso l’interno, tiravano raffiche da paura, quasi da fermarti completamente.

E poi la pericolosità in discesa: da Bardineto (neve ai bordi della strada!!!) a Toirano su una discesa dove si viaggia da paura, costantemente sopra i 50, le raffiche improvvise mi facevano prendere di quelle imbardate da paura. Ad un certo punto, dopo aver fatto il pelo alla roccia e al guardrail un paio di volte, ho ridotto di molto la velocità. Peccato rovinare la discesa in quel modo. Ottime le ruote Vision, nonostante il profilo medio, nel vento erano molto performanti.

Un paio di volte ho rivisto il fumo e la puzza di gomma salire dai pattini freno! Adrenalina allo stato puro.

Sono partito dal fondo, come sempre, e ho risalito posizioni su posizioni, ma il vento fin da subito ha spezzato il gruppo in vari tronconi da cui è stato impossibile recuperare. Ventagli? Roba da professionisti, molti amatori non hanno ancora capito da che parte bisogna aprirlo.

Partenti circa 700, arrivati 548, mia posizione 305.

Soddisfatto molto perché il fisico ha risposto bene, non ho mai avuto crampi e non sono andato in calando nel finale, anzi, l’ultimo strappo con discesa finale e sprint sull’Aurelia fatti a tutta.

Le note negative? Partenza e arrivo erano certamente meglio quelli delle due edizioni precedenti: uscire dal porto con una curva stretta a 90° per passare nel sottopasso ferroviario largo 3metri e subito dopo la rotonda con spartitraffico per l’immissione è veramente un tiro al birillo. Per non parlare dell'arrivo: discesa con semaforo a metà (non presidiato dopo l'auto di fine gara) e poi rotonda di immissione sull'Aurelia con traffico aperto della domenica. Voto ZERO

Purtroppo c’erano auto sul percorso: secondo l'art. 9 del codice della strada, tra l'auto di inizio e fine gara ci devono essere in movimento solo i concorrenti e il personale dedicato alla gara, tutto il resto del traffico va fermato. Ci siamo trovati auto (poche) contromano ovunque, fin dall’inizio. Non è bello trovarsi un'auto che ti viene incontro dietro una curva cieca in discesa.

La cosa più pericolosa (e per un certo aspetto divertente)? Ben prima che mi superasse l’auto di fine gara, su una discesa fatta a tutta tra i ciclisti si immette uno col motocarro stile apecar che va giù a zigzagando come un passo tra i ciclisti con due cagnacci sul cassone che abbaiano all'impazzata a noi che stiamo a ruota e lo compriamo di insulti perché se ne vada dal percorso. Cose dell'altro mondo!!!


Torna alla pagina principale del ciclismo